Villocentesi

PER CHI E’ INDICATO QUESTO TEST 

Donne in gravidanza ad alto rischio di anomalie cromosomiche che possono essere determinate dai seguenti aspetti:
  • età materna avanzata, oltre i 35 anni;
  • precedente figlio affetto da anomalia cromosomica;
  • genitori portatori di alterazioni cromosomiche.

 QUANDO SI EFFETTUA

Il test va eseguito generalmente dopo la  10ª settimana di gestazione, in un periodo variabile tra la 11ª e la 12ª settimana di gravidanza. Non prima, perché vi è la possibilità di rischi a livello fetale.

TIPO DI TEST

Si tratta di un test invasivo, con un rischio di aborto dell’1%.

DESCRIZIONE

La villocentesi è un esame diagnostico prenatale invasivo che permette di individuare, attraverso il prelievo di frammenti di tessuto dalla placenta (villi coriali), la presenza di eventuali anomalie cromosomiche del feto.

Tramite questo esame, è inoltre possibile stabilire la paternità del feto.

Si tratta di una procedura piuttosto invasiva, il cui prelievo può essere eseguito in due diverse modalità: per via transaddominale oppure attraverso la cervice uterina. I villi coriali (frammenti di tessuto della placenta) vengono prelevati, generalmente senza alcun tipo di anestesia, se non in casi particolari, con un ago che viene inserito nell’addome o con un catetere che viene inserito nella cervice uterina (in Italia è preferita la prima tipologia di prelievo).

Rispetto all’amniocentesi, questo esame può essere effettuato in maniera più precoce (ovvero tra la 11ª e la 12ª settimana di gravidanza), ottenendo così in tempi più ristretti la diagnosi di eventuali anomalie cromosomiche o genetiche di cui potrebbe soffrire il bambino. Essendo un esame di diagnosi prenatale, è indicato soprattutto in casi di familiarità, ovvero quando i genitori sono portatori di alterazioni cromosomiche e/o quando vi sono stati precedenti casi di figli affetti da anomalie cr
omosomiche. La villocentesi è inoltre consigliata anche alle donne di età uguale o superiore a 35 anni, in quanto potenzialmente a rischio.

La villocentesi può essere eseguita come accertamento diagnostico qualora l'esito di un precdente test di screening prenatale non invasivo abbia evidenziato possibili anomalie fetali.